Cosa caratterizza un cristiano?

Traduzione di Stefania Madalina Baetii

In passato, pensavo che quelli che vanno sempre alle riunioni, leggono la Bibbia, lavorano per il Signore e hanno un buon comportamento, come per esempio aiutare gli orfani, le vedove e gli anziani, dare sollievo ai poveri e così via, fossero i veri seguaci di Dio e che quelli che conoscono qualche dottrina e condividono le loro piccole testimonianze ai raduni, fossero anch’essi veri fedeli… Comunque, ho scoperto questo: anche se molti credenti partecipavano alle riunioni e leggevano la Bibbia, perdevano la loro fede nel Signore davanti alle avversità o alle difficoltà economiche e non riuscivano più a credere in Dio quando dovevano affrontare delle prove. Qualche credente traeva un po’ di energia della predica del pastore ma la perdeva se doveva affrontare frustrazioni o fallimenti; essi frequentavano i raduni se venivano spronati da altri, ma se non c’era nessuno a spingerli, di regola mancavano agli incontri, si allontanavano e non seguivano Dio… Com’è accaduto questo? Cosa dovremmo fare per seguire Dio veramente? In seguito, ho letto un libro spirituale su internet. Solo allora ho capito che un vero discepolo di Dio deve mostrare, come minimo, tre aspetti.

1. Leggere sempre la parola di Dio, essere assetati di comprendere la parola di Dio e di portare la verità nella propria vita

Se veramente vogliamo seguire Dio, dovremmo sempre leggere la parola di Dio, non allontanarci dalla Sua parola in nessun momento e in nessuna circostanza e comportarci secondo la parola di Dio. Dopo aver sperimentato più volte l’opera di Dio, allora avremo acquisito una parte della conoscenza della parola di Dio e saremo capaci di toccare la Sua volontà durante la nostra esperienza di vita, prendere la parola di Dio come la nostra stessa vita e vivere totalmente secondo la parola di Dio. A prescindere da quello che affrontiamo, se possiamo agire in armonia con la volontà di Dio, allora guadagneremo la vera vita. Prendiamo “l’essere onesti” come esempio: quando ci accade qualcosa che ha a che fare con i nostri interessi, una guerra scatta dentro di noi: “Mento o dico la verità?” Dopo aver pregato più volte, semplicemente rinunciamo ai nostri interessi e diciamo la verità. Anche se qui abbiamo agito da persone oneste, non rappresenta l’unico modo di agire in tutte le circostanze. Dopo qualche anno di esperienza, saremo capaci di parlare con onestà senza la preghiera e avremmo dentro un sentimento di dolore e rimorso se mentissimo. Dopo essere stati bene con noi stessi per tanto tempo, quando la gente intorno a noi e quando le nostre sorelle e fratelli potranno fidarsi di noi e considerarci delle persone oneste, allora vorrà dire che stiamo vivendo confidando nella Parola di Dio. Questo riconferma il versetto della Bibbia, “Se perseverate nella mia parola, siete veramente miei discepoli…” (Giovanni 8:31).

2. Sottomettersi a Dio veramente in ogni circostanza e in ogni momento

Seguire e obbedire Dio veramente non significa credere in Dio fino alla vecchiaia, non significa mangiare a sazietà il pane che Dio ci dà, né seguire Dio con l’intenzione di assicurarsi la Sua benedizione, ma vuol dire seguire e obbedire Dio in ogni circostanza e in ogni momento: non ci ritireremo quando affronteremo dolori di ogni sorta, saremo capaci di resistere con fermezza quando persecuzioni e tribolazioni piomberanno su di noi; non prenderemo la strada terrena quando le nostre vite saranno troppo facili, non ci lamenteremo, non saremo pessimisti e non ci ritireremo, ma continueremo a lodare Dio quando subiremo restrizioni e malattie nelle nostre vite. Quando Abramo era in Haran, il Dio Jahvè gli ha comandato di lasciare la sua città natale per la terra promessa. Non è stato in pensiero e non si è preoccupato delle prospettive future, ma si è sottomesso a Dio, guidando il suo popolo sempre avanti. Durante il loro viaggio, il faraone egiziano stava per prendere in sposa sua moglie; anche suo nipote Lot lo aveva lasciato e viveva in Sodoma. Di seguito, Lot ha subito sventure e ha rischiato la propria vita per salvare lui e la sua gente… durante quel periodo, ha sofferto tanto ma ce l’ha fatta ad avere fiducia in Dio e ad obbedirGli senza protestare. Più tardi, persino quando Dio gli ha fatto sacrificare il proprio figlio sull’altare, è riuscito a reggere il grande dolore di staccarsi da colui che amava pur di obbedire.

Giobbe era conosciuto come l’uomo più importante dell’Oriente. Era ricco, ma fama e guadagni non erano sua premura, neppure egli si univa ai suoi figli e figlie nei loro festeggiamenti. Inoltre, offriva spesso sacrifici e mandava i suoi servi ad ammonire i figli, per paura che potessero offendere Dio. Quando fu derubato delle sue mandrie e dei suoi greggi dai ladroni, quando i figli e le figlie rimasero schiacciati sotto la casa crollata e quando piaghe dolorose lo ricoprivano, ancora non si lamentò con Dio. Sua moglie aveva provato parecchie volte a farlo infuriare con Dio ma lui, anziché darle retta, ha sempre lodato Dio Jahvè. Abramo e Giobbe sono benvoluti da Dio e sono, per noi, un esempio da seguire. Se conosceremo l’opera di Dio e arriveremo ad essere come loro, allora saremo i veri seguaci di Dio.

3. Tenere il passo con le orme dell’Agnello e seguirLo dovunque vada

La Bibbia dice, “Essi son quelli che seguono l’Agnello dovunque vada” (Apocalisse 14:4). L’opera di Dio continua a compiere progressi. Quindi noi umani dovremmo proseguire laddove l’opera di Dio ci conduce. Solo quelli che riescono a seguire le orme di Dio sono i veri seguaci di Dio. Come tutti noi sappiamo, nell’Età della Legge, il Dio Jahvè ha emesso le sue leggi e i suoi comandamenti tramite Mosè. In quell’epoca, tutti gli uomini rispettavano le leggi. Servivano il Dio Jahvè nei templi e rispettavano il sabato. Il Signore Gesù reincarnato è venuto sulla terra e ha compiuto l’opera di redenzione dell’umanità. Alcuni di quelli che tenevano le leggi hanno poi smesso di obbedire e hanno seguito il Signore Gesù, come Pietro, Giovanni e gli altri discepoli. A quei tempi, quelli che rimanevano attaccati alle leggi, venivano tolti dalla nuova opera di Dio per la loro disubbidienza. Ma quelli che erano puri nella loro obbedienza, rimanevano sui passi di Dio e godevano di tutta la grazia del Signore Gesù. Il Signore Gesù aveva predetto che sarebbe tornato a riceverci. La Bibbia dice anche: “Molte cose ho ancora da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; ma quando sia venuto lui, lo Spirito della verità, egli vi guiderà in tutta la verità, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annunzierà le cose a venire” (Giovanni 16:12-13). “Poi vidi un altro angelo che volava in mezzo al cielo, recante l’evangelo eterno per annunziarlo a quelli che abitano sulla terra, e ad ogni nazione e tribù e lingua e popolo” (Apocalisse 14:6). Dalle Scritture sappiamo che il Vangelo ci sarà ancora, nel futuro. Se saremo in grado tenere il passo con le orme del Signore e seguirLo fino alla fine, allora saremo veri discepoli di Dio.

Fonte: https://www.bibbia-it.org/

Cosa caratterizza un cristiano?ultima modifica: 2019-05-05T12:36:40+02:00da cartina888
Reposta per primo quest’articolo